mercoledì 28 dicembre 2011
ESCLUSIVA - Calcio scommesse, Avv. Gentile: "Si sta cercando di buttare polvere su questa vicenda"
Nelle ultime ore, i calciatori Carlo Gervasoni e Alessandro Zamperini, hanno confessato nuove rivelazioni nell’interrogatorio di Cremona che li vedono fra i protagonisti in negativo nella nuova bufera del calcio scommesse. Gervasoni ha fatto riferimento a tre partite truccate di Serie A e, due di queste, sono della Lazio: Palermo-Bari 2-1; Lazio-Genoa 4-2; Lecce-Lazio 2-4. Nell’interrogatorio, è saltato fuori anche il nome del centrocampista biancoceleste Stefano Mauri, il presunto contatto all’interno della società per l'organizzazione delle combine. Per far luce sulla vicenda che sta facendo tremare i tifosi della Lazio in primis, in Esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it è intervenuto l’avvocato Gian Michele Gentile. “So che i tecnici hanno riguardato queste due partite e non hanno trovato niente di anomalo. Poi ci sono i giornali che fanno riferimento a sospetti. Non abbiamo nessun segnale ed elemento che ci faccia pensare a qualche giocatore che possa aver avuto qualche contatto strano. Oggi si è fatto il nome di Mauri: so che sta facendo un comunicato stampa per smentire quello che si dice. La Lazio non ha avuto nessun documento, invito o comunicazione. In questo momento stiamo alla finestra come tutti quanti”. Mauri è stato tirato in ballo negli interrogatori per delle sue presunte telefonate volte a combinare gli incontri di calcio. Ora bisognerà trovare riscontri a queste accuse. “La chiamata deve avere un riscontro. Non basta che io dica ‘Ne ho parlato con Mauri’ per tirare in ballo Mauri nelle indagini. E’ chiaro che per arrivare a formulare un accusa, è necessario che ci sia un riscontro obiettivo. Il processo che è stato fatto ad agosto, non si basava solo sulle dichiarazioni: c’erano intercettazioni, appostamenti di polizia, fotografie. Poi noi non sappiamo neanche cosa hanno detto Gervasoni e Zamperini. Quando saremo in grado di leggere le dichiarazioni veramente rese come sono state dette, potremmo cominciare a tirare fuori qualcosa di concreto. Oggi, la sensazione che ha la Lazio, è che si cerchi di buttare più polvere possibile su questa vicenda, coinvolgendo più persone possibili, magari cominciando facendo i nomi più in vista”. Le intercettazioni hanno scoperto che la cella di Viktor Kondic, uno degli indagati esponente del gruppo degli Zingari, si trovava a Formello pochi giorni prima della partita posta sotto osservazione. “Ma una cellula di telefonia mobile copre centomila utenze (ride,ndr). Se la polizia o la Procura chiede, ad una compagnia telefonica, l’elenco delle telefonate fatte da un numero telefono nell’arco di uno,due o dieci giorni, vengono fuori tutte le chiamate effettuate: l’elenco, il numero chiamato e la durata della conversazione. Se si dovesse dire che il telefono di Tizio, che aggancia la cella di Formello, si può vedere a quale numero, coperto dalla cella di Formello, è arrivata la telefonata. Si può quindi risalire all’identità di chi ha ricevuto la telefonata, ma non il contenuto perché, non essendo intercettato il telefono, non si può conoscere”. La durata della chiamata, potrebbe costituire valore di prova. “Sicuramente. Se si dice che il mio telefono ha agganciato in quei giorni la cella di Formello, si può sapere a chi ho telefonato nella zona in quei giorni”. Se realmente fosse coinvolto un calciatore biancoceleste, il nome, sempre secondo Gentile…“Sarebbe già uscito”. Se dovesse invece essere un numero riconducibile ad un tesserato della Lazio, a cosa andrebbe incontro la società? “Dal punto di vista penalistico, nulla. Dal punto di vista sportivo, se la persona che ha ricevuto quella telefonata è un tesserato della Lazio, ovvero se è uno sportivo e non un custode, usciere o impiegato amministrativo, può incorrere a responsabilità oggettiva come quella che ha colpito l’Atalanta per Doni, quindi una penalizzazione. Poi, il contatto telefonico da solo, non è sufficiente per dare la prova di un accordo illecito: è necessario che ci sia poi un contatto telefonico che abbia un certo contenuto e durata riconducibile a quel tipo di operazione o scommessa”. Comunque vada, le eventuali decisioni sulla vicenda, si faranno attendere. “Con il processo arriveremo probabilmente in estate. Il principio della sanzione disciplinare sportiva, è il principio della afflittività: o colpisce la classifica finale di questo campionato, o la partenza del nuovo”. Lotito, in tutta questa vicenda, rimane pensieroso. “Il presidente ha le stesse perplessità che ho io. Nello stato attuale delle cose non c’è nulla, non è successo nulla, escludiamo nel modo più assoluto che possa essere accaduto quello che scrivono i giornali. La società non ne sa niente e, i calciatori interessati, si sono proclamati estranei a questi fatti. Oggi come oggi siamo assolutamente tranquilli”.