mercoledì 22 febbraio 2012
IL CITY PASSEGGIA SUL PORTO
Con in tasca il successo per 2-1 di Oporto, il City non fallisce nel ritorno di Manchester e si porta a casa la qualificazione agli ottavi di Europa League. La pratica va in archivio dopo nemmeno un minuto: disimpegno errato della difesa portoghese, verticalizzazione di Touré per Aguero e Porto subito sotto. Nella ripresa, i lusitani pressano ma subiscono il 2-0 da Dzeko. Rolando si fa espellere e il City arrotonda con Silva e Pizarro.
LA PARTITA
Negli ottavi la formazione di Mancini troverà una tra Legia Varsavia e Sporting Lisbona. Tutto facile alle fine, con un risultato che fa più rumore di quanto non meritasse la partita. Il City va, e ci mancherebbe visto il rassicurante successo dell'andata, e va anche e soprattutto perché dopo appena 19" il Porto si complica altroché la vita regalando, con Otamendi, il vantaggio ad Aguero.
Sopra di un gol, la banda di Mancini gioca un primo tempo d'attesa e contropiede, lascia l'iniziativa, sterilissima, ai portoghesi e quando può va a dar fastidio allo sciagurato Helton arrivando a un passo da raddoppio almeno tre volte. Prima con Touré, poi con Silva, infine con Aguero. Quando però la questione sembra solo da chiudere con il classico cazzottone della buonanotte, il Porto si sveglia - o il City si spaventa, difficile dirlo - e nella ripresa preme alla ricerca del pari arrivando vicinissimo al gol che avrebbe riaperto incontro e qualificazione. L'episodio arriva al 12' quando l'arbitro Stark annulla per fuorigioco l'1-1 di Rodriguez. Scosso dal pericolo scampato, infatti, il Manchester City ricomincia a giocare e, al 30', trova il raddoppio con Dzeko, entrato da poco, dopo un servizio niente male di Aguero.
Il 2-0, che già basterebbe, è reso ancora più pesante dall'espulsione, per proteste, di Rolando. L'ultimo quarto d'ora si trasforma quindi in una sorta di passerella. Silva trova il 3-0 e Pizarro, entrato da una manciata di minuti, fa in tempo a segnare il suo primo gol con la maglia dei Citizens. Il Porto, campione in carica, saluta l'Europa League. Mancini, invece, mette un altro interessante mattoncino su una stagione che potrebbe diventare trionfale.