mercoledì 1 febbraio 2012
Hernanes e Rocchi stendono il Milan
Due reti della Lazio nell'ultimo quarto d'ora stendono un Milan giunto all'Olimpico di Roma senza idee e con poca brillantezza. I rossoneri in avvio di ripresa reclamano un calcio di rigore per un fallo di mano in area di Dias ma per tutto l'arco del match non creano pericoli alla porta di Marchetti. La Lazio invece passa alla prima occasione con un destro chirurgico di Hernanes (73'), raddoppiato da Rocchi (88') su assist di Lulic.
LA PARTITA
Due colpi di piccone, uno più deciso e preciso dell'altro, per abbattere il muro del Milan sia sul campo che nelle certezze che ora forse gli uomini di Allegri non avranno più. Hernanes e Rocchi, Rocchi e Hernanes con la complicità di Lulic e un pizzico, forse anche qualcosa in più, di quel volpone di Reja. Sono loro i martelli incontrastabili di una Lazio che argina alla grande Ibra, pardon il Milan, affondando i colpi nel momento chiave della partita. Una vittoria attesa 14 anni all'Olimpico dai tifosi della Lazio ma giunta grazie all'unità del gruppo che ha saputo affrontare la grande emergenza (leggasi forfait di Kaiser Klose) facendo - sarà banale dirlo - di necessità virtù.
Sì perché una serata iniziata con premesse tutt'altro che promettenti, come il litigio tra il dt Tare e lo stesso Klose e la contestazione più che annunciata e puntualmente proposta a Lotito e in parte anche all'ultimo acquisto Candreva, si è trasformata in una festa biancoceleste trascinata e condotta da capitan Rocchi, l'uomo chiamato al non facile compito di non far rimpiangere Klose. La missione è più che riuscita anche e soprattutto per merito della strategia di Reja che visti i problemi offensivi ha compattato la squadra sulla metà campo attendendo il Milan e provando, quando possibile, a far male in contropiede. Non c'è riuscito per settanta minuti buoni, è vero, ma non ha nemmeno sofferto la furia rossonera né quella di Ibra anche perché l'undici di Allegri si è presentato all'Olimpico con una grinta tutt'altro che furiosa. Un gioco lento, compassato e senza idee diverse dallo scavalcare il centrocampo per innescare Ibrahimovic hanno resa la vita fin troppo facile a Biava e compagni che le uniche sbavature le hanno commesse nei primi minuti dei due tempi. Al 6' lo svedese ha innescato, in uno dei soliti inserimenti, la bomba Nocerino, ben disinnescata da Marchetti. Al 2' della ripresa invece è Dias a deviare volontariamente in area con una mano per un rigore solare ma non assegnato dal guardalinee, sciagurato nel far cambiare d'opinione l'arbitro. Per il resto di rossonero c'è poco o nulla con Mesbah capace di collezionare cross molli e sterili dalla sinistra e Robinho a vagare senza meta nella posizione di trequartista per il nervosismo di Ibra.
Una volta fermato Ibrahimovic il settanta percento del lavoro della Lazio è stato fatto. Il restante trenta ce l'hanno messo Hernanes e Rocchi. Il capitano biancoceleste a un quarto d'ora dal termine con un grande velo ha liberato il brasiliano in area che con una girata di destro in anticipo su Nesta ha infilato Abbiati. La gioia personale però è arrivata anche per Rocchi, nel finale, bravo a concludere al meglio una grande giocata del sempre più convincente Lulic. Un due a zero forse esagerato ma in ogni caso meritato per una Lazio che ha saputo neutralizzare la forza del Milan, evidenziando all'ennesima potenza i propri pregi. La Juve e Conte intanto dal loro divano ringraziano.