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mercoledì 1 febbraio 2012

La Roma sbatte sul Cagliari

Dopo il pari interno contro il Bologna, la Roma sbatte contro il Cagliari. Al Sant'Elia i giallorossi vengono battuti dagli uomini di Ballardini per 4-2. Vantaggio dei padroni di casa dopo 7 minuti con T. Ribeiro, ma la gli ospiti prima pareggiano con Juan e poi vanno in vantaggio con Borini. Prima della fine del primo tempo arriva il pari di Pinilla. Nella ripresa ancora T. Ribeiro e poi Ekdal stendono definitivamente la Roma. Se nel resto d’Italia è bufera per via della neve a Cagliari è bufera, ma di gol. Chiaro, quando c’è di mezzo la Roma è difficile pensare a una gara difensiva. Ma i sardi, da parte loro, non vogliono sfigurare e non sfigurano nel modo più assoluto. Sono proprio gli uomini Ballardini a prendersi subito in mano la gara spaventando i giallorossi con un pressing alto e con un ardore agonistico non comune. La velocità dei rossoblù produce, dopo appena 7 minuti, il primo gol di un primo tempo che sarà a dir poco infuocato. È Thiago Ribeiro a piazzare il gol del vantaggio che esalta i pochissimi tifosi seduti sugli spalti. Il gol scuote gli ospiti che con diligenza riavvolgono la trama del gioco fatto di minuziosi passaggi e lungo possesso palla. La pressione dei capitolini “provoca” prima il gol del pari e poi quello del vantaggio, ma entrambi da calcio da fermo. Il primo vede come finalizzatore Juan che col testone infila Agazzi e poi su botta da calcio da fermo di Pjanic è Borini che batte il portiere avversario agguantando la palla con rapace velocità. La Roma cresce col passare dei minuti, mentre il Cagliari resta un po’ a guardare. I Luis Enrique boys sembrano tenere in mano il match, ma prima del duplice fischio è il nuovo arrivato Pinilla, su assist delizioso di Cossu, a gonfiare la rete. Il copione romanista non prevede certo il risultato di parità, eppure sono proprio i giallorossi a non riuscire a reagire come si deve. Tanto che il Cagliari approfitta del momento per andare ancora per la seconda volta in vantaggio grazie alla doppietta di un superlativo Thiago Ribeiro. In panchina Lucho mastica amaro perché la squadra non gira secondo i suoi dettami e soprattutto finalizza malissimo sotto porta. Due le occasioni per il pari gettate a vento, prima con Rosi e poi due volte con Borini. Visti i rischi Ballardini si copre. Fuori il mattatore Ribeiro e dentro Ekdal con un schema che vira verso il 4-4-1-1. Intanto Pjanic prende per mano la squadra ed è lui stesso, per due volte, a cercare la porta senza tuttavia centrarla. Ma è una Roma che accelera con vigoria. Il Cagliari, però, tiene bene e lascia spazio alle ripartenze per allentare la morsa offensiva giallorossa. La Roma vuole a tutti i costi il pareggio e ci riesce quasi con il solito Pjanic sul calcio di punizione con il pallone che sfiora di un nulla il palo. Nel finale di match entra Ibarbo e in men che non si dica piazza l’azione personale che mette fine alle speranze romaniste dando a Ekdal, su un piatto d’argento, il gol del definitivo 4-2. La Roma non sfata il tabù Cagliari, dove non vince dal 1995, e dovrà ragionare molto visti gli ultimi