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lunedì 23 gennaio 2012

Il Cagliari sbatte sulla Viola: 0-0

Poche emozioni e zero gol nella sfida del Sant'Elia fra Cagliari e Fiorentina. La gara della 19.a giornata di Serie A comincia in ritardo per la protesta di alcuni operai, che ritardano la partenza del pullman viola verso lo stadio. Una volta in campo, però, gli unici lampi si registrano nel primo tempo: Boruc e Agazzi si oppongono ai tentativi di Cossu e Lazzari. Finisce 0-0, con le squadre risucchiate nella parte bassa della classifica. LA PARTITA Tanta attesa per nulla. Il perfetto riassunto di una domenica anomala, in cui sardi e viola pesano le assenze (tante), vanno in campo tardi e si espongono ai fischi (giusti) di un pubblico del Sant'Elia dimezzato a causa di uno stadio fatiscente. Un frullato di eventi, che arricchisce la cronaca di giornata ma non basta ad oscurare la pochezza delle due formazioni. Troppo legate agli eventi di mercato, debilitate dagli infortuni, prive di estro. La gara comincia in ritardo per l'azione di alcuni operai metalmeccanici, che bloccano il pullman ospite in albergo. Chiedono di non essere licenziati e si guadagnano la ribalta. Più della Fiorentina, che si mette tardi in viaggio per lo stadio e vi arriva senza Stevan Jovetic. In dubbio dalla vigilia, il montenegrino priva Delio Rossi (media punti inferiore a Mihajlovic) dell'unico vero terminale offensivo. In attesa di Amauri (in odor di firma) e dell'esplosione del giovane Acosty, ghanese di 19 anni che saggia per la prima volta un palcoscenico tanto prestigioso. Palcoscenico in senso lato. Perché questo Sant'Elia di prestigioso ha ben poco. Struttura inagibile, capienza ridotta. Il pubblico è poco numeroso, ma è bravo a farsi sentire con il solito Larrivey, reo di sprecare in abbondanza e correre a vuoto fin dall'inizio. Ibarbo, certamente più attivo del pupillo presidenziale, manda in confusione la tenuta della difesa viola. Ermetica sì, ma in difficoltà nel digerire il movimento dei due esterni (orientati spesso alla percussione). L'occasione migliore capita sulla testa (già, è proprio una domenica anomala) di Cossu: strepitoso Boruc dopo una manciata di minuti. Poi sale di tono Nainggolan, ma è ancora Cossu a sfoderare una rasoiata che sfiora il palo. La Fiorentina s'attacca alla partita come può: senza uno straccio di gioco, con Ljajic disperso in avanti e Montolivo nettamente sotto tono. Non riparte nessuno e Natali è l'unica ancora di salvataggio. I primi 45' – dulcis in fundo – regalano persino una bella parata di Agazzi sul fulmine dell'ex Lazzari. E' mai possibile produrre uno spettacolo infimo? Verrebbe da rispondere: no di certo. Nel secondo tempo, però, arriva la smentita. La Fiorentina prende le misure al centrocampo avversario, partono i lanci. Da una parte all'altra del campo. Quelli del Cagliari puntano forte su Ibarbo, ma il colombiano non è nella sua giornata migliore e cava pochi ragni dal buco. La gara si siede e si rianima solo nel finale. Quando Larrivey esce sotto una bordata di fischi e Cossu cerca il duello fisico con Munari senza trovarlo (l'ammonizione, quella sì, arriva). C'è anche spazio per Acosty. Ma con Cerci fuori causa perché “turbato dal mercato” (parola di Delio Rossi), la Viola non può imprimere una svolta alla partita. Vargas se ne rimane buono in panchina fino al 41' e il pareggio senza reti si consolida. Brave le difese, ma è il quinto 0-0 stagionale per entrambe le squadre: il mercato è aperto fino al 31 gennaio. Questa gara, a furor di sbadigli, avrà almeno chiarito le idee dei dirigenti.