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sabato 7 gennaio 2012

Lo spettro delle dimissioni aleggia su Reja, ultimatum ai giocatori: "Se dovessimo ripetere una prestazione del genere, ci sarebbe da meditare..."

SIENA – «Se dovessimo ripetere questa prestazione ci sarebbe da meditare parecchio». Con uno sguardo cupo, tra il triste e il rassegnato, Edy Reja ha così commentato anche con questa frase l’umiliante sconfitta in terra senese contro la squadra bianconera meno blasonata di questa Serie A. Parole, quelle del tecnico goriziano, che lasciano pensare a scenari futuri assolutamente inconcepibili fino a pochi giorni fa. Su quel «meditare parecchio» infatti, ci si potrebbe leggere anche un invito dell’allenatore ai suoi ragazzi, uno tentativo di spronare una squadra che squadra stasera non è stata e che si è lasciata disintegrare da un Siena che sembrava il Barcellona, al cospetto di una Lazio così piccola, demotivata e senza idee da far rabbrividire ogni tifoso: «Ho sbagliato, non sono riuscito a caricare sufficientemente la squadra. Il responsabile sono io, fare figure di questo genere non si può e non può farle la Lazio. Chiedo scusa i tifosi, perché una prestazione così non era da Lazio certamente». Si è preso tutte le responsabilità Reja, ci ha messo subito la sua faccia su queste quattro sonore sberle arrivate in Toscana, perché se i giocatori scendono in campo senza idee e motivazioni, la colpa è soprattutto di chi durante la settimana dovrebbe alimentare in loro la carica mentale oltre che fisica. Un qualcosa che evidentemente è mancato durante questa lunga sosta che però si è portata con sé alcuni strascichi che si sarebbero sicuramente potuti evitare, e il riferimento non può non indirizzarsi al ritardo dei rientri di alcuni sudamericani e di una spina riattaccata troppo tardi come viene sentenziato amaramente dal mister apparso molto arrabbiato con i suoi «giovanotti», come li ha definiti ai microfoni di Mediaset Premium al termine della partita: «Mi auguro che questa sconfitta ci faccia fare un bel bagno di umiltà e ci faccia recuperare già dalla prossima partita». C’è bisogno di una scossa subito, ha intimato il goriziano, non ci si può permettere di ripetere una prestazione di questo genere, perché se ciò dovesse accadere, allora, ci sarà da fare molte valutazioni e tra queste potrebbero esserci anche delle clamorose dimissioni. Si tratterebbe di un gesto estremo, dettato dal desiderio di dare una scossa all’ambiente ed è certamente ancora prematuro per parlare di queste cose visto che fino a questo momento la Lazio ha disputato un campionato eccezionale, ma è chiaro che, soprattutto in una piazza come quella romana, se i biancocelesti replicassero anche contro l’Atalanta una partita del genere allora il clima diventerebbe tutto d’un tratto pesantissimo. Al termine della partita, un una stanza dell’Artemio Franchi di Siena, si è tenuto un summit che ha visto presenti capitano e vice (Rocchi e Ledesma, ndr), il direttore sportivo Igli Tare e il segretario generale Armando Calveri, che hanno dato vita a una sorta di riunione speciale allestita probabilmente per capire se la squadra è ancora con l’allenatore. Reja ha già dovuto vivere momenti di questo genere, sia a Roma che nella precedente esperienza a Napoli, e le sue dimissioni (sempre respinte rispettivamente da Lotito e De Laurentis), hanno spesso e volentieri contribuito al cambio di rotta delle sue squadre. Martedì c’è già il Verona in Coppa Italia per cercare di risollevarsi, ma fondamentale sarà la partita con i bergamaschi. Se la Lazio tornerà quella di sempre si potrà ricominciare a sognare, ma se dovesse esserci un altro passo falso, beh in quel caso a Formello ci sarà sicuramente da meditare parecchio.