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giovedì 19 gennaio 2012

Pepe calpesta Messi:piovono insulti

Il 'Clasico' non cambia padrone. E nemmeno copione: il Real delude, il Barça vince. Ma il vero protagonista della sfida tra i reali di Spagna in Copa è, ancora una volta, il portoghese Pepe. Il difensore, schierato da Mourinho in mezzo al campo, al 21' della ripresa calpesta volontariamente la mano di Messi, rimasto a terra. Rooney, su Twitter, etichetta il difensore come 'idiota', per Mou "se voluto, si tratta di un atto censurabile". L'intervento, palesemente antisportivo, ha trovato spazio su tutti gli organi di stampa, specialmente su quelli catalani. Il protagonista, Pepe, non è nuovo a certi tipi di comportamento: nel finale di campionato 2008-09, in Liga, riempì di calci e pugni un paio di giocatori del Getafe, beccandosi una squalifica di dieci giornate. La lezione non gli è bastata. Il portoghese, dopo essersi fatto espellere nell'andata dell'ultima semifinale di Champions sempre contro il Barça (fallo violento su Dani Alves) stavolta è stato graziato dall'arbitro Muniz, che non ha visto l'accaduto. I media spagnoli, però, già invocano la prova tv. Lo stesso Pepe, prima della 'passeggiata non autorizzata' su Messi al 21' della ripresa, era stato ammonito al 16' per un pestone su Busquets. E si era reso protagonista di alcune simulazioni plateali, ad esempio su una manata inesistente di Fabregas. Non si può certo dire che Pepe abbia contribuito a scacciare dal suo conto l'etichetta di 'calciatore scorretto'. "Il gesto di Pepe - spiega la versione online di 'Sport' - è l'esempio del gioco duro e violento praticato dal Madrid nella sfide contro il Barça da quando in panchina siede Mourinho e Florentino Perez gli permette di tutto". Lo 'Special One', interpellato dopo il match, ha ammesso che "se il suo gesto è stato intenzionale, e ha pestato la mano di Messi volutamente, è sicuramente un atto censurabile". Meno morbida la posizione di Wayne Rooney, che su 'Twitter' ha definito Pepe "un idiota" e lo ha schernito sui gol del Barça ("Gli sta bene"). Toni decisamente più misurati da Iniesta a Fabregas, anche se Cesc lancia un messaggio chiaro: "Noi eravamo in campo e non giudichiamo. Ma chi era davanti alla tv può giudicare benissimo".