lunedì 30 gennaio 2012
Milan, passeggiata sul Cagliari
A 24 ore di distanza dal successo della Juve contro l'Udinese, il Milan risponde alla capolista schiantando il Cagliari e riportandosi a una sola lunghezza dai bianconeri. Al Meazza i rossoneri si aggrappano al solito Ibra che chiude la partita nel giro di sette minuti. Al 32' è lo stesso svedese a trovare l'1-0 su punizione. Al 39', invece, Ibra si limita a servire a Nocerino il pallone del 2-0. Al 76' Ambrosini firma il definitivo 3-0.
LA PARTITA
Basta Ibra, come al solito o quasi, e una serata che sembra grigria si incanala sul binario giusto. Due giocate e via, come nulla fosse. Prima, al 32', una punizione che si infila nel sette. Quindi, sette minuti dopo, una sponda di petto per il destro micidiale di Nocerino: 2-0 e fine dei giochi. E' imbarazzante la facilità con cui il Milan passa su un buon Cagliari. E' imbarazzante perché tutto accade senza che sia necessario un vero e proprio sforzo, senza che vi sia la necessità di spingere, pressare e, infine, stritolare l'avversario.
Basta Ibra, appunto, quasi sempre, perché con la sua forza fisica e la sua classe sa spostare gli equilibri e rendere leggera ogni salita. Fa, semplicemente, la differenza e segna la differenza tra un Milan che sa vincere anche quando non ce la mette tutta e una Juve che ha bisogno di spingere sempre al massimo e, per farlo, deve poter contare su una condizione fisica ottimale. Per capirci, la domanda è: cosa accadrà quando il fiato comincerà a essere corto? La risposta potrebbe arrivare già nel turno infrasettimanale che attende chi scappa e chi insegue, perché a Torino la banda di Conte ha vinto una partita difficile, giocata benissimo ma sempre al massimo, mentre il Milan, al Meazza, ha fatto quel che si doveva tenendo fiato nei polmoni per la prossima tappa.
Eppure, nonostante un andamento lento e un paio di sostituzioni importanti (fuori Seedorf e Robinho), i rossoneri hanno trovato il 3-0 con Ambrosini e sfiorato il poker in almeno altre tre occasioni (due con El Shaarawy). L'indicazione più importante è però arrivata negli ultimi minuti, quando Allegri ha trovato uno spazietto a Inzaghi. Pippo, a sensazione, potrebbe aver giocato contro il Cagliari la sua ultima gara con la maglia del Milan. Qualche segnale porta in questa direzione e porta, di conseguenza, nella direzione di Tevez. Dopo 90 minuti facili facili i rossoneri sono attesi da 48 ore durissime. Due giorni, due giorni appena, che potrebbero cambiare la storia di questa stagione: Tevez o non Tevez, questo è, sempre, il problema.