lunedì 9 gennaio 2012
"Scontro" Juve-tifosi per Borriello
"Mercenario senza onore e dignità". L'accoglienza dei tifosi della Juve a Lecce è stata perlomeno "freddina", ancora prima di vedere Marco Borriello in campo. Il "gran rifiuto" di un anno fa, quando l'attaccante preferì la Roma, non è piaciuto al popolo bianconero. Un po' come con l'interista Dejan Stankovic nell'estate del 2008, con i tifosi che costrinsero la dirigenza ad abortire un accordo già fatto. Ma stavolta hanno vinto la Juve e Conte.
Insomma, l'affare (perché di tale si tratta visti i "soli" 500mila euro del prestito) si è fatto, con buona pace del tifo juventino, uscito sconfitto dal "braccio di ferro" con la società. Come sarà l'accoglienza allo Stadium" lo sapremo presto, visto che Borriello potrebbe essere convocato già domenica contro il Cagliari, anche "grazie" all'infortunio dello sfortunatissimo Quagliarella, fuori per tre settimane. Difficile, però, prevedere una contestazione in un momento così, con la squadra impegnata nella lotta scudetto con il Milan e che tutto ha bisogno tranne che di avere attorno un ambiente ostile. Sarebbe un suicidio.
Dal canto loro in corso Galileo Ferraris si sono affrettati a scendere in campo in difesa della loro scelta. Soprattutto Antonio Conte, che ha voluto fortemente il giocatore. "E' un nostro calciatore a tutti gli effetti. Lui ha già avuto modo di spiegare i motivi del suo rifiuto alla Juve, per scegliere Roma. Era una questione tra Milan e Roma per un diritto di riscatto. Lui lo ha detto e spiegato a chiare lettere, i tifosi lo devono capire. Anche perché solo un pazzo scatenato può rifiutare di giocare con la Juventus", si è esposto l'allenatore pugliese.
Marotta, inoltre, ha voluto tranquillizzare gli altri compagni di reparto, confermando come l'arrivo di Borriello non abbia nulla a che fare con il futuro di Matri e Quagliarella, confermatissimi, a suo dire, anche per la prossima stagione. E ha "scaricato" la colpa sul Milan: "Mi ha sorpreso lo striscione e mi unisco alle parole di Conte: mai la Juve avrebbe potuto tesserare un giocatore che avesse rifiutato categoricamente la nostra società. Lo abbiamo tesserato ora che abbiamo potuto, il Milan all'epoca preferì darlo alla Roma perché garantiva il riscatto del giocatore".
Magari storcerà un po' il naso quel Del Piero che rischia di fare un altro passo indietro nelle gerarchie di reparto, anche se Conte ha detto chiaramente che l'ex giallorosso dovrà conquistarsi il posto, partendo dal basso. Cosa che alla Roma non avrebbe potuto fare, visto che Luis Enriquie ha confermato di non essere "pentito" di averlo lasciato andare via. A giugno sapremo chi ha avuto ragione.