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domenica 15 gennaio 2012

Non è la solita Juventus, il Cagliari ne approfitta e recrimina

Passo falso della Juventus. I bianconeri continuano con la maledizione del rossoblù e dopo Genoa e Bologna vengono fermati anche dal Cagliari che raccoglie un prezioso 1-1. Dopo la solita partenza a razzo della squadra di Antonio Conte, passata in vantaggio con una azione bellissima con scambi stretti e di prima intenzione, è venuto fuori un ottimo Cagliari che in contropiede ha fatto sbandare in più occasioni la retroguardia di casa. Il pareggio però arriverà solo nella ripresa, complice l'arbitro Guida che non vede neanche uno dei due rigori limpidi (per due falli di mani di Bonucci e Pirlo). Dopo il pareggio, quando la squadra di Ballardini sembrava aver trovato i giusti movimenti per il colpaccio, cala vistosamente dopo un generosissimo pressing a tutto campo concedendo alla Juventus l'assedio che però non cambia il risultato. Antonio Conte conferma l'ormai collaudato 4-3-3 con il tridente composto da Pepe e Vucinic in supporto a Matri. In panchina c'è il neo-acquisto Borriello, così come Marrone e Krasic preferiti ad Elia e Pazienza che si accomodano in tribuna. Ballardini risponde con un 4-3-1-2 con Cossu tra le linee come suggeritore alle spalle di Ibarbo e Larrivey. I bianconeri partono a mille e dopo sei minuti trovano il vantaggio con Marchisio che sfrutta un buco centrale del Cagliari per liberare Lichtsteiner che può servire Vucinic al centro che a porta sguarnita mette in rete senza alcuna difficoltà. Il Cagliari prova a reagire ma senza riuscire a rendersi pericoloso, anzi passano altri sei minuti ed è ancora la formazione di casa a sfiora il raddoppio con il destro di Matri, dopo un pallone recuperato a Canini, a far tremare Agazzi che vede il pallone spegnersi di un niente alla sua destra. Non diminuisce la pressione dei bianconeri che al 25' sfiorano stavolta con Vidal il raddoppio, in ben due occasioni: nella prima il cileno non arriva a concludere dopo una bella combinazione nello stretto e nella seconda calcia debolmente sbucando tra i due centrali rossoblù. Dalla mezz'ora in poi viene fuori il Cagliari che si scrolla tensioni e paure e con Ibarbo crea due occasioni pericolose in mischia e su una delle due la squadra di Ballardini può anche protestare per un rigore netto negato per fallo di mano di Bonucci che di pugno intercetta una sponda di Larrivey mettendo così un pallone comodo per Buffon. Due minuti più tardi altro fallo di mano in area, stavolta di Barzagli, anche se stavolta il braccio sembra attaccato al corpo. Gli ospiti continuano a spingere, trovando buone ripartenze, e al 45' aumenta la tensione per un altro tocco di mano: Pirlo a braccia alte devia la conclusione di Cossu ma anche stavola per l'arbitor Guida non c'è rigore. Nella ripresa il Cagliari inizia come aveva finito il primo tempo e la Juventus cede dopo cento secondi: Bonucci respinge corto un suggerimento per Ibarbo, sulla respinta di prima intenzione ci prova Cossu che trova una conclusione su cui nulla può Buffon. La gara, fino a quel momento giocata su ritmi bassi, si infiamma: altra bella azione di Ibarbo sulla destra, ma il suggerimento al centro non trova clamorosamente nessuno pronto al tiro. Capovolgimento di fronte e Matri cade giù in area e l'arbitro Guido lo ammonisce per simulazione. La squadra bianconera continua a faticare, soprattutto nel momento di trovare il varco giusto contro un Cagliari che finalmente si difende con ordine. Dopo venti minuti Antonio Conte gioca la carta Del Piero, al posto di un Pepe abbastanza deludente. Passano altri cinque minuti è finisce anche la partita di Matri che lascia il posto a Krasic. Ballardini risponde inserendo Ariaudo ed El Kabir al posto di Larrivey e di uno stanchissimo Cossu. I cambi influiscono non poco visto che il Cagliari si chiude nella propria metà campo non riuscendo più a ripartire e a dieci dalla fine l'occasione più ghiotta sulla testa di Alessandro Del Piero, partito in fuorigioco non segnalato però dal collaboratore dell'arbitro, ma Agazzi blocca la conclusione centrale. Conte prova il tutto per tutto e ci sono dieci minuti anche per Marco Borriello al posto di Vucinic. Quello della Juventus è un assedio ma le occasioni per la vittoria arrivano solo negli ultimi due giri d'orologio di cinque lunghissimi minuti di recupero: Krasic riceve palla nel cuore dell'area ma senza avversari calcia a lato, facendo imbufalire anche Andrea Agnelli in tribuna, e poi a trenta secondi dalla fine è Vidal di testa a mandare sopra la porta di Agazzi la palla della vittoria.